Cialis (Tadalafil). Come funziona?
Realizzato da Eli Lilly, il Cialis è forse il medicinale anti-impotenza che può vantare la più lunga durata: a differenza del Viagra, infatti, il Cialis permette di avere erezioni per ben 36 ore dopo l’assunzione. Per questo motivo in Francia chiamano questa sostanza la pillola del weekend: la prendi il venerdì a pranzo e per tutto il fine settimana puoi ancora goderne gli effetti.
Il Cialis è unico nel suo genere anche perché non tutti gli uomini con disfunzioni erettili ricevono le stesse raccomandazioni per il suo uso: a chiunque venga prescritto vengono solitamente proposte due opzioni di somministrazione, studiate in relazione ai bisogni sessuali ed alla salute generale del paziente. E’ possibile assumere il Cialis sia per uso giornaliero sia nell’arco delle 36 ore successive. L’importante è che il principio attivo noto come inibitore PDE-5, in virtù della sua particolare formula di dosaggio, venga assunto solo su base giornaliera.
Come funziona?
Il meccanismo di funzionamento del Cialis (Tadalafil) è molto simile a quello della maggior parte degli inibitori PDE-5. In pratica rilassa i muscoli lisci del corpo cavernoso permettendo al sangue di irrorare le arterie peniene e favorendo in questo modo l’erezione. La funzione del Cialis è dunque quella di aumentare l’afflusso di sangue in presenza di stimolazione sessuale: senza si essa non è possibile raggiungere l’erezione e la stessa scompare naturalmente alla fine del rapporto.
Sono in commercio tre diversi dosaggi di Cialis: da 5, da 10 e da 20 milligrammi e può essere assunto solo una volta al giorno, da 30 minuti a 12 ore prima del rapporto, sia a stomaco pieno che vuoto. Gli effetti persistono per circa 36 ore.
Chi può prendere il Cialis (Tadalafil)?
Il Cialis è adatto alla maggior parte degli uomini affetti da impotenza o disfunzioni erettili, inclusi i diabetici o chi è stato sottoposto a chirurgia prostatica. Ovviamente il metodo più sicuro per assumere il Cialis in tranquillità è consultare il proprio medico ed illustrargli i propri problemi.
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